Il mondo dell’e-commerce è in costante crescita: sempre più realtà decidono di aprire negozio online e proporre prodotti e servizi per la vendita sul web, con l’obiettivo di incrementare il business e di accrescere la Brand Awareness.
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Aprire negozio online: quali sono i vantaggi?
I vantaggi di un sito e-commerce sono molteplici e semplificano molto le dinamiche di acquisto dell’utente, permettendogli di beneficiare di una serie di possibilità tra cui:
- Valutazione e comparazione in modo estremamente facilitato di un ampio ventaglio di prodotti e servizi, grazie anche all’ausilio di schede tecniche descrittive e particolareggiate;
- Acquisto direttamente via computer, tablet o smartphone, comodamente e senza vincoli di giorno e orario;
- Metodo di pagamento in pochi click e con modalità sicure;
- Ricezione del prodotto o servizio presso la propria abitazione o in una località indicata, oppure ritiro presso una location a scelta tra quelle rese disponibili dal sito e-commerce;
- Prezzi spesso più economici rispetto al commercio retail;
- Diritto di recesso e garanzia a norma di legge.
Ma dal punto di vista di un’azienda che desidera avvicinarsi al mondo delle vendite online, quali sono costi che si devono affrontare per la creazione di un sito e-commerce?
Negozio online: un investimento per il proprio successo
In merito ai costi di un sito e-commerce, è bene sfatare sin da subito alcuni miti.
1. Una soluzione professionale per un sito e-commerce orientato alla crescita delle vendite richiede un certo tipo di investimento
Innanzitutto l’implementazione di un e-commerce non è necessariamente più economico rispetto al retail.
Mi spiego meglio.
Le migliori piattaforme e-commerce hanno costi d’acquisto, di manutenzione e di estensione delle funzioni (ad esempio plug in e moduli aggiuntivi per personalizzare il proprio sito e-commerce e incrementare il grado di usability) spesso notevoli.
Oltre al costo della piattaforma, c’è da considerare anche quello dell’hosting e, ovviamente, del personale: programmatori, SEO, reparti marketing, copywriters sono figure essenziali che possono incidere in maniera rilevante sul successo di un sito e-commerce.
2. Un sito e-commerce low cost porta a risultati… low
Affidarsi a strumenti economici per la creazione di un e-commerce può portare profitto in un primo periodo, ma i limiti di queste scelte emergeranno dopo poco.
Le piattaforme a basso costo non riescono a far fronte alle molteplici necessità di implementazione che si presentano a un’azienda che decide di aprire un negozio online.
Spesso, inoltre, le piattaforme low cost non sono ottimizzate per la SEO e il mobile, e si rivelano inadeguate se il tuo obiettivo, come immagino, è quello di aumentare il traffico e le vendite.
I social network sono utili per aggiornare il proprio pubblico e creare fidelizzazione, ma non è possibile pensare di affidarsi solo ad essi per il tuo shop online.
È necessario un sito e-commerce ben strutturato e posizionato sui motori di ricerca.
I costi di un e-commerce
Se vuoi creare un e-commerce, prima bisogna tenere a mente che:
- Un sito e-commerce economico non esiste – I motivi sono ampiamente argomentati nei paragrafi successivi;
- Richiede competenze qualificate – Come già accennato, molteplici figure professionali entrano in gioco nella realizzazione di un sito e-commerce;
- Per vendere si ha bisogno di visite – Le visite hanno un costo, e si può decidere di acquistarle per mezzo di campagne Pay Per Click (modalità più veloce) o avviare attività per l’ottimizzazione SEO del sito e di content marketing.
Con le campagne Adwords e Facebook Advertising riceveremo subito traffico, ma saranno limitate dal budget disponibile. Mentre con la SEO i risultati saranno più duraturi ma i risultati inizieranno a vedersi dopo qualche tempo.
Viste le premesse e le aspettative generali, sorgono spontanee alcune domande:
- Per quali ragioni si crede che un e-commerce debba costare meno di un retail?
- Cosa influisce sui costi di un e-commerce rispetto ai costi di un negozio fisico?
Scopriamolo insieme.
E-commerce VS retail
Aprire un negozio online ha meno costi: è davvero così?
Un retail ha costi di investimento, di apertura e di mantenimento nell’ordine di grandezza di decine, spesso centinaia di migliaia di euro.
Dall’altro lato, si è soliti credere che un e-commerce non debba far fronte a spese di affitto, licenze, attrezzature, personale in loco e che dunque abbia per forza di cose costi inferiori rispetto a un negozio fisico.
Ma non è così: un sito e-commerce ben strutturato e funzionale, ottimizzato ha spesso molti costi.
Vediamo nel dettaglio una comparazione tra le due situazioni: quali fattori maggiormente incidono, in termini di costi, su ciascuna di esse?
Retail: costi
- Costi di apertura;
- Costi di affitto;
- Il negozio tendenzialmente non è di proprietà;
- Investimento in arredo e studio del punto vendita, per accogliere al meglio i visitatori ed esporre in maniera accattivante e appropriata i prodotti;
- Attrezzature costose ma con rapida svalutazione;
- Forza del punto vendita: l’acquisizione dei clienti è talvolta favorita dalla geo localizzazione e dalla comodità di raggiungimento del negozio. La concorrenza, anche se presente, può essere facilmente sbaragliata qualora la posizione del negozio – unita alla qualità del servizio offerto – rappresenti per la clientela un valore aggiunto;
- Personale, a seconda delle necessità qualificato o alle prime armi.
E-commerce: costi
- Costi di acquisto, sviluppo e personalizzazione della piattaforma;
- Costi di hosting;
- L’e-commerce è di proprietà: qualora lo si volesse rivendere, si è proprietari anche delle “mura”;
- Investimento in termini di usabilità, user experience e di customizzazione: è importante fornire all’utente una struttura semplice e navigabile, che faciliti il percorso d’acquisto;
- Software costosi ma che rappresentano un investimento in quanto si possono aggiornare e talvolta personalizzare;
- La concorrenza è molto accesa: ciò richiede continui aggiornamenti e investimenti sempre più onerosi;
- Le professionalità sono indispensabili: molte figure entrano in gioco per la realizzazione di un sito e-commerce, e le mansioni non sempre sono semplici da realizzare. Oltretutto, la presenza online richiede un costante aggiornamento e propensione a cambiamenti in corsa.
Variabile è la questione del costo del magazzino: come vedremo più avanti, non necessariamente un sito e-commerce deve sostenere costi di affitto per lo stoccaggio della merce.
Comunque sia, da queste prime considerazioni emerge che anche un sito e-commerce ha costi non necessariamente inferiori a quelli di un retail: i costi per un e-commerce sono tuttavia di diversa natura, e in alcuni casi rappresentano un investimento che col tempo si può rivelare molto fruttuoso.
Rivendibilità: e-commerce o retail?
Si è accennato alla questione dell’investimento, aprendo la strada a un altro ramo della discussione.
Molto spesso si crede che sia un negozio fisico a rappresentare il miglior investimento, ma nella situazione attuale non è più così per una serie di ragioni:
- Gli immobili si svalutano molto alla svelta;
- È difficile trovare persone o società disposte a investire soldi per l’acquisto o affitto di immobili;
- La tendenza di “liquidità” del mondo disincentiva gli investimenti legati a un luogo fisico.
A cosa è dovuto il potenziale di rivendibiltà di un sito e-commerce?
- Nel caso di siti e-commerce, è più facile trovare Business Angel che finanzino il progetto o che diventino soci di capitale;
- Il cambio di gestione non è visibile: qualsiasi modifica ai vertici non influisce sulla clientela;
- Si tratta di un business che non perde valore: non c’è il problema di svalutazione di immobile, attrezzatura, usura dei locali, arredamento, anzi, la ricchezza più grande è data dalla crescita del database di clienti;
- Il sito e-commerce è di proprietà: nell’offline invece l’acquisto di un negozio si rivela spesso impossibile o comunque non conveniente.
Aprire negozio online: requisiti essenziali
A questo punto molti si domanderanno: quali sono i requisiti essenziali per creare il proprio e-commerce? Quali condizioni sono essenziali in prima battuta per disegnare la strada verso il successo?
- Studio di fattibilità: non bisogna calcolare il tipo e la metodologia di percorso da intraprendere unicamente in base al budget a disposizione, ma è necessario effettuare a priori studi di mercato per capire quanto si deve investire per raggiungere i propri obiettivi e il target prefissato;
- Spirito imprenditoriale: vedere il sito e-commerce come un’impresa e con grandi opportunità di crescita, consapevoli del fatto che soprattutto all’inizio le uscite sono maggiori delle entrate;
- Gestione ottimale dello stress: anche un sito e-commerce richiede la massima capacità di gestione dello stress e di non farsi prendere dall’ansia o dallo scoraggiamento.
E se hai poco budget?
È comunque importante avere chiarezza sul budget a disposizione, perché in base a quello e unitamente alle analisi di mercato si decide attorno a quali aspetti concentrarsi ed eventualmente valutare una nicchia su cui restringersi.
Cosa si può fare con poco budget
Qualora il budget sia ridotto, dando per assodato che “poco” e “tanto” sono parametri relativi, si può:
- Optare per soluzioni tecniche e tecnologiche più economiche (ad esempio, CMS specifici per e-commerce meno costosi come OpenCart), pur consapevoli che i risultati non possono essere a lungo termine quelli che chiunque si avvia a un’attività online spera di ottenere: un notevole incremento di clienti e di visibilità;
- Mettere in campo le proprie competenze trasversali su più fasi operative: se si ha un bagaglio culturale e professionale che spazia ad esempio dal copy al marketing, dal SEO alla programmazione, ci si può impegnare a fondo evitando così di dover ricorrere a personale esterno. Attenzione però, perché il bagaglio di conoscenze da solo non basta: per affrontare un sito di una certa struttura come un e-commerce ci vuole anche una pregressa esperienza operativa e di marketing;
- Lanciarsi nella nicchia: effettuare approfondite analisi di mercato e concentrarsi su una nicchia di mercato dove la concorrenza ancora non è così accesa;
- Valutare il Dropshipping, ovvero la vendita di prodotti senza la detenzione di un magazzino: il venditore si avvale di fornitori terzi per la vendita della merce, senza dover sostenere costi di affitto per lo stoccaggio dei prodotti, stringendo accordi direttamente con i fornitori. Questo porta a una riduzione dei costi sia fissi che variabili (affitti, personale, macchinari etc) ma comunque necessita di altri tipi di analisi di spesa (ad esempio, bisogna valutare che tipo di collaborazione avviare con il fornitore).
Le aspettative per chi ha poco budget per l’apertura di un e-commerce
Come già detto, se si ha poco budget a disposizione le aspettative per la realizzazione di un sito e-commerce devono essere proporzionali all’investimento.
Chi dispone di poco budget per la realizzazione di un sito e-commerce si deve attendere:
- Una crescita lenta della visibilità e del traffico del sito e-commerce;
- Costi fissi ricorrenti, che influiscono sul CashFlow;
- Uno stress superiore rispetto alla possibilità di avere una situazione economica più tranquillizzante.
Un sito e-commerce con budged ridotto: considerazioni finali
Se fino a qualche anno fa si poteva rischiare di lanciarsi nel mondo delle vendite online pur avendo poco budget a disposizione, oggi questo è diventato estremamente difficile: la concorrenza nella maggior parte dei settori è altissima, per cui oltre ai costi tecnici e tecnologici una realtà che si avvicina al mondo dell’e-commerce, anche se già nota nel commercio retail, deve necessariamente affrontare costi di marketing per accrescere la propria visibilità sul web.
Il rischio sempre più vivo – e questo vale in generale nel mondo del web, non solo per l’e-commerce – di iniziare l’avventura con poco budget è quello di vivere un’esperienza altamente deludente che faccia pensare che la strada perseguita non sia idonea alla propria situazione. Per cui ci si ritirai frettolosamente viste le spese da sostenere e i pochi guadagni.
Partire “in grande” invece, per chi decide di mettersi in gioco fino in fondo, può portare a grossi risultati nel breve termine.
I costi di un e-commerce: elenco dettagliato
Nel corso del presente articolo è emersa più volte la questione che anche un e-commerce, al pari di un retail, ha determinati costi fissi che influiscono notevolmente sull’investimento.
I costi si dividono in costi fissi e costi variabili. Vediamoli nel dettaglio.
Costi fissi di un e-commerce
Per costi fissi sono da intendersi tutti quei costi di produzione che non dipendono dalle vendite o dal fatturato, ma sono costi insiti nella struttura stessa.
Information Technology
I costi fissi di un sito e-commerce per quanto riguarda l’IT sono rappresentati da:
- Hosting: acquisto e setup;
- Piattaforma: acquisto e setup;
- Personalizzazioni;
- Grafica;
- Blog;
- Ottimizzazione SEO;
- Automazioni Web;
- Automazioni ERP (acronimo di “Enterprise Resource Planning”) un sistema di gestione che integra tutti i processi di un’azienda come vendite, acquisti, gestione del magazzino e della contabilità, una funzione necessaria per organizzare e collocare le risorse in maniera ottimale.
Software
I software influiscono sui costi dell’e-commerce nelle seguenti modalità:
- Mail Marketing;
- Marketing Automation;
- CRO (Ottimizzazione delle Conversioni)
- ERP;
- Help Desk;
- Plugin;
- Software gestionali.
Personale
Come in tutte le aziende che si rispettino, anche il personale ha un’incidenza notevole sui costi. Nel caso di un sito e-commerce in particolare i costi sono relativi allo stipendio e – qualora si parli di dipendenti regolarmente assunti – a contributi per:
- Amministratore;
- Dipendenti;
- Collaboratori;
La tendenza generale nel mondo del web è sempre più quella di fare riferimento a figure professionali freelance e retribuirle a progetto.
Gestione attività
Le questioni burocratiche, amministrative e logistiche incidono molto sull’investimento. Più precisamente, bisogna far fronte a costi per:
- Apertura attività;
- Soci (qualora si dia vita a una società);
- Spese legali, finanziarie e bancarie;
- Consulenza amministrativa;
- Logistica;
- Magazzino (se si ritiene necessario dotarsene);
- Eventuali fidi.
Attrezzature per l’ufficio
Qualora l’attività necessiti di una sede fisica per lo svolgimento delle normali operazioni quotidiane, tra i costi fissi bisogna annoverare:
- Ufficio e locazione;
- Mobili;
- Utenze;
- PC e periferiche;
- Spese telefoniche;
- Spese di rete;
Su cosa non rispamiare
Molti imprenditori desiderano ridurre al minimo i costi fissi: se da un lato è possibile ottimizzarli ricorrendo ad automazioni, dall’altro bisogna prestare la massima attenzione perché spesso la riduzione di costi fissi è sinonimo di calo di qualità. La parola chiave è “investire”, non “tagliare”.
Ci sono alcuni elementi su cui è assolutamente sconsigliato cercare di risparmiare, perché se anche essi possono rappresentare in fase iniziale una spesa notevole, a lungo andare si rivelano un investimento vincente: ci si riferisce in particolare a IT, programmazione, marketing e customer care.
Costi variabili di un e-commerce
I costi variabili invece sono invece i costi che variano col variare della quantità di merce prodotta e venduta.
Nel caso di un sito e-commerce, i costi variabili sono rappresentati da:
- Logistica / Magazzino, da intendersi qui a livello di gestione operativa e amministrativa;
- Trasporti e spese di spedizione;
- Commissione per i pagamenti con Carta di Credito;
- Varie / Perdite (es. 1% sul fatturato);
- Costi di marketing: una volta stabilizzata la situazione e definito l’obiettivo di fatturato, i costi di marketing possono entrare a far parte dei costi fissi su base annua.
E-commerce e marketing: come generare fatturato?
Il marketing rappresenta una delle variabili che più possono determinare il successo – o anche il fallimento, se gestito nella maniera sbagliata – di un sito e-commerce.
Il fatturato lo si genera, in estrema sintesi, acquisendo traffico e fidelizzando i clienti già acquisiti: il budget per il marketing viene calcolato ragionando sulle visite necessarie al raggiungimento del proprio break even, il cosiddetto “punto di pareggio”.
Se si decide di affidarsi a campagne PPC, l’investimento è facilmente calcolabile; meno se ci si avvale della SEO, con cui soprattutto per il primo anno si lavora in base a stime.
È anche opportuno sottolineare che generalmente il break even lo si raggiunge a partire dal secondo anno: non bisogna quindi lasciarsi abbattere o farsi vincere dall’ansia se i primi periodi sono fatti soprattutto di “uscite”.
Per la generazione del fatturato inoltre è consigliabile concentrarsi sull’ottimizzazione di alcune KPI (sono indicatori chiave di prestazione, monitorano l’andamento del processo aziendale) tra cui:
- Scontrino medio;
- CPC;
- Customer Life Time Value;
- Margine commerciale.
Investire: l’opportunità più grande per affrontare un e-commerce.
I costi di un e-commerce: conclusioni
Questo articolo si è posto l’obiettivo di far chiarezza su quali sono i costi da sostenere per l’avvio e il mantenimento di un’attività e-commerce: sorprende forse il fatto, da molti sottovalutato, che anche un sito e-commerce al pari di una situazione retail richieda costi e investimenti notevoli.
Prima di lanciarsi nel mondo delle vendite online dunque è bene valutare in modo approfondito gli obiettivi di mercato, la propensione all’imprenditorialità e ovviamente le disponibilità economiche e professionali.